Fondazione Perugia

          

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“IN & OUT”: leggi“amo” ed impari“amo” nella biblioteca scolastica innovativa

             

spazio lettura

in e out

           

Grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, il nostro Istituto potrà realizzare il progetto “IN & OUT”: LEGGI“AMO” ED IMPARI“AMO” NELLA BIBLIOTECA SCOLASTICA INNOVATIVA.
Obiettivi del progetto sono quelli di operare una riorganizzazione didattica e metodologia, stimolare l’attitudine e l’accesso inclusivo alla lettura e rafforzare l’idea di una scuola al centro della comunità, centro propulsivo a livello culturale ma anche occasione di incontro, socializzazione, integrazione.
L’emergenza da Covid-19 ha, infatti, imposto alla scuola italiana in generale, come anche alla nostra realtà in particolare, un serio ripensamento degli spazi e dei modi di fare lezione. In tale contesto nasce l’idea della biblioteca “in&out”, ovvero l’estensione della nostra biblioteca scolastica innovativa verso l’outdoor, in modo da ottenere, attraverso la riqualificazione dello spazio esterno, un miglioramento della didattica, oltre che la possibilità di aprire la biblioteca anche alla fruizione esterna.
Il grande giardino del plesso IV Novembre diventerà così la naturale estensione della nostra biblioteca, attraverso l’allestimento di uno spazio pavimentato e coperto con vela ombreggiante, dotato di sedie, tavoli e angoli relax, nel quale poter leggere e svolgere attività laboratoriali sia in orario curricolare che extracurricolare.
Per permettere ciò, oltre ai tradizionali libri cartacei, si utilizzeranno i-Pad e una piattaforma di digital lending che consentirà di distribuire agli alunni un pacchetto di e-book, quotidiani da tutto il mondo e una collezione di contenuti digitali ad accesso aperto.
Il progetto verrà realizzato in partenariato con il Comune di Marsciano, l’Unitre di Marsciano, il Circolo Sandro Pertini di Marsciano e la Fondazione Comunità Marscianese.

         

Progetto "Let's debate!"

lets debate

 

Breve descrizione del progetto

Disciplina curricolare nel mondo anglosassone, il debate consiste in un confronto nel quale due squadre composte da studenti sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dal docente, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). L’argomento individuato è tra quelli affrontati di rado nell’attività didattica tradizionale (“periferico” rispetto a quelli di una classica lezione e sempre interdisciplinare); dal tema scelto prende il via una vera e propria discussione formale, non libera, dettata da regole, ruoli e tempi precisi, per preparare la quale sono necessari esercizi di documentazione ed elaborazione critica; il debate permette agli studenti di imparare a cercare e selezionare le fonti con l’obiettivo di formarsi un’opinione, sviluppare competenze di public speaking e di educazione all’ascolto, ad autovalutarsi, a migliorare la propria consapevolezza culturale e l’autostima. Il debate allena la mente a considerare posizioni diverse dalle proprie, sviluppa il pensiero critico, allarga i propri orizzonti, consente l’acquisizione di competenze trasversali (life skill), quelle attitudini che permetteranno ai giovani, una volta adulti, di esercitare consapevolmente un ruolo attivo in ogni processo decisionale. Al termine del confronto una giuria valuta la prestazione delle squadre decretando il vincitore; anche il docente può valutare l’attività di debate, assegnando un voto che misura le competenze raggiunte. L’uso delle ICT è importante nella fase preparatoria per fare una ricerca mirata, individuare e catalogare dati e fonti al fine di elaborare un’opinione solida sul tema dato; durante il debate, per gli obiettivi che la metodologia si prefigge, non è permesso invece alcun ausilio tecnologico. 

Mettere in pratica la metodologia debate richiede la progettazione e la realizzazione di un ambiente specifico che preveda, oltre la presenza di tavoli componibili per lo svolgimento delle attività precedenti il dibattito, arredi e strumenti per tipologia e dislocazione simili a quelli che potremmo trovare in una vera e propria aula di tribunale.

Oltre a ciò è fondamentale una formazione strutturata per i docenti, che dovranno poi attuare il debate come attività curricolare trasversale nelle classi.

Il nostro progetto prevede quindi 3 fasi:

– la prima è quella dell’allestimento e dell’organizzazione degli spazi nei quali sviluppare la metodologia del debate (con tribunette, tavoli modulari, sedute, monitor interattivi su carrello)

– la seconda è quella della formazione dei docenti (cos’è il debate, perchè utilizzarlo, come scegliere e utilizzare un tema per il dibattito, quali sono i vari format, come valutare le competenze ecc.)

– la terza è quella dell’implementazione vera e propria della metodologia del debate all’interno dell’Istituto, con il trasferimento di competenze dai docenti agli allievi destinatari del progetto, i quali così diventano attori e protagonisti attivi del proprio processo di apprendimento.

Con la realizzazione del progetto l’Istituto si apre anche alle altre scuole del territorio, con le quali sarà possibile organizzare eventi di confronto e crescita reciproca, partendo da semplici dibattiti su una tematica condivisa fino ad arrivare all’organizzazione di vere e proprie “olimpiadi” di debate per la scuola del primo ciclo.Settore (*)

Motivazioni e bisogni

Il debate è un efficace metodo didattico capace di favorire l’apprendimento in modo autentico e situato: gli studenti sono infatti responsabili della costruzione dei concetti e dei ragionamenti impiegati nei loro discorsi, partecipando attivamente in un contesto specifico, in cui ogni membro del gruppo assume un ruolo specifico. Oltre che essere una diversa ed efficace modalità di apprendimento, il debate promuove negli studenti le fondamentali competenze di cittadinanza: è infatti oggi un principio ampiamente consolidato che l’educazione alla cittadinanza debba avere un posto di riguardo all’interno nei curricoli scolastici di ogni ordine e grado, non tanto come disciplina affidata ad uno specifico docente ma in una dimensione trasversale, che abbracci tutte le materie e le attività scolastiche. 

Questa metodologia si inserisce pienamente nella promozione del concetto di “ambiente di apprendimento”, ovvero un nuovo modo di intendere il “fare scuola”, nel quale il docente abbandona il  ruolo tradizionale di chi trasmette conoscenza a chi non sa, ma diventa il facilitatore e la guida di un apprendimento costruito attivamente dal soggetto, in maniera collaborativa all’interno di un gruppo, a partire da un problema reale, con l’obiettivo di acquisire competenze significative. Promuovere l’organizzazione di ambienti di apprendimento innovativi, flessibili e inclusivi è, dal punto di vista pedagogico, oggi quanto mai essenziale, affinché la scuola risponda in maniera coerente alle sfide che la società ci pone.

Già ampiamente utilizzata nella scuola secondaria, la metodologia del debate si sta attualmente diffondendo anche nella scuola primaria: la nostra sfida è introdurre “stabilmente” questa metodologia nella nostra offerta formativa, in un ordine di scuola diverso da quello nella quale si è diffusa e promuovere la sua diffusione anche negli altri istituti del primo ciclo del nostro territorio.

Obiettivi del progetto

Numerosi ed ambiziosi sono gli obiettivi che il nostro progetto si propone tra i quali:

– implementare gli ambienti di apprendimento all’interno del nostro istituto, con l’allestimento di due aule debate (con organizzazione spaziale ed arredi specifici per lo sviluppo della metodologia) nei plessi IV Novembre e Spina, strategici per essere raggiunti da tutti gli alunni del Circolo, con la possibilità anche di collegamento in videoconferenza

– innovare la didattica, fornendo ai docenti nuovi stimoli e strategie per il successo formativo degli allievi

– favorire la formazione e l’aggiornamento dei docenti in servizio nell’istituto

– organizzare all’interno dell’istituto dibattiti tra classi e/o plessi e rendere possibili confronti con le altre realtà del territorio, fino ad arrivare alla creazione di una rete di scuole del primo ciclo che condividano il dibattito quale buona pratica didattica, sia curricolare che extracurricolare e formino un ambito di confronto aperto, favorendo il confronto didattico, sempre necessario, e un’organizzazione più razionale delle risorse, anche economiche

– condividere nel lungo periodo, sia all’interno dell’istituto che all’esterno, un’azione che è nei suoi fondamentali un progetto di cittadinanza, creando un percorso comune in un campo dove una visione comune è essenziale

– migliorare l’offerta formativa della scuola, anche in relazione agli stakeholder e al territorio di riferimento

– aderire alla rete di Avanguardie Educative di Indire, “adottando” l’idea del debate

– sviluppare negli alunni competenze disciplinari e trasversali; favorire l’acquisizione o il potenziamento delle competenze nelle ICT, anche in collegamento con il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)

Risultati attesi

Il risultato che fondamentalmente ci attendiamo è quello di migliorare l’offerta formativa della nostra scuola, potenziandone il ruolo nel territorio di riferimento come istituzione di qualità, aperta all’innovazione didattica, attenta ai bisogni formativi degli alunni e alle sollecitazioni che vengono sia dagli stakeholder interni che esterni.

L’allestimento delle aule debate rappresenterà un nuovo passo nella generale riorganizzazione “fisica” che stiamo dando alla scuola, nell’ottica della promozione degli ambienti di apprendimento e dell’organizzazione flessibile degli spazi, intesi come ulteriori educatori.

È opportuno che la progettazione e la costruzione di edifici scolastici venga basata su nuovi principi didattico-pedagogici capaci di tener strettamente collegati tra loro gli spazi con la didattica. Per questo è necessario superare l’idea dell’aula come unico spazio per l’apprendimento e puntare a costruire nuovi ambienti modulari, polivalenti, multimediali, che permettano la realizzazione di una didattica flessibile e diversificata capace di rispondere ai diversi bisogni di apprendimento degli studenti.
Il concetto di spazio come “terzo educatore” (“The Third Teacher”, come viene definito in un famoso libro pubblicato negli Stati Uniti nel 2010) è molto diffuso nella scuola e ha assunto nell’ultimo periodo un’importanza sempre maggiore, diventando oggetto di studio e di analisi.  Con questa dicitura si intende la struttura dell’edificio scolastico, l’ambiente in cui si sviluppa l’apprendimento, il quale gioca un ruolo decisivo nel determinare la qualità degli apprendimenti.  

L’organizzazione delle aule debate rappresenterà un passo significativo nel progetto più ampio della scuola di utilizzare gli spazi come fattori di promozione della qualità didattica.

La generale adozione nelle classi della scuola primaria della metodologia del debate rappresenterà altresì una importante innovazione metodologica, in grado di contribuire allo sviluppo delle competenze chiave europee (sia disciplinari che trasversali).